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Day 48 - Reggio Emilia Marathon... o' sicond è cchiù bell ancor!

 Una famosa canzone popolare partenopea recita "Comm è bell o' primm ammor, o' sicond è cchiù bell ancor!"

Beh nonostante il PB continuo a pensare che la prima maratona sia sempre la migliore: https://podistianonimi.blogspot.com/2018/11/cinghiale-firenze-marathon.html

Eh niente, sono settimane che spero di farmi venire l'ispirazione per questo post ma qualcosa mi sta bloccando... non riesco ad essere felice.
Ho fatto un sacco di fatica e ce l'ho fatta, ma non riesco ad essere felice.

Rimango molto più orgoglioso della mia prima maratona.
Forse perchè è legata a persone che non ci sono più, forse perchè Reggio Emilia (bellissima!) non è Firenze.
Beh sì, a Firenze il tifo in centro era indemoniato, c'era la bolgia; Reggio Emilia è una città più riservata nonostante sia molto accogliente.

Nulla da dire sui ristoranti, la tradizione culinaria e il b&b i2cugini che mi ha ospitato e che raccomando calorosamente.

Iniziamo dalla partenza: cercavo i miei amici Lofa e Visco ma non li ho trovati.

Partiamo e dopo 1 km di riscaldamento mi inchiodo sul ritmo di 5:28 che vorrei tenere fino alla fine.
In realtà l'obiettivo è stare sotto i 5:40 per raggiungere il traguardo prima delle 4h ma tenendo conto che almeno 3/400m in più si fanno, allora sto largo.

Tutto procede bene ma parto con un dolore all'anca destra che mi porto fin dall'allenamento; il secondo problema è che inizio a sentire la stanchezza già al 12esimo km.
Impossibile ma vero. Non sto ancora morendo, tiro dritto fino al 21 dove la leggera salita finisce e provo un po' di sollievo se non fosse che ora il dolore all'anca mi fa bestemmiare.

Vado avanti per inerzia dicendomi che se il dolore fosse stato insopportabile mi sarei fermato e invece non aumentava ma dava molto fastidio.
Sempre nell'oblio più totale arrivo alla salita del 26esimo km che ha letteralmente ucciso una persona (Maurizio Ruozi, 51 anni infarto: era una persona allenata, in linea. Sono cose che fan pensare e star male).
Sopra la salita vedo anche il Lofa che purtroppo dà forfait.
Quello è stato il momento più duro perchè se il mio amico, il mio esempio, il mio psicologo sportivo si ferma allora chi sono io per andare avanti?
Poi sono maledettamente stanco per quella salita e sento che non ce la faccio più.
Rallento!
Il mio 5:28 di media diventa subito un 5:32 ma poi arriva il 30esimo km.
Ho rimosso davvero quasi tutto, ricordo solo che il dolore all'anca passa (forse perchè inizia il dolore a tutto il resto del corpo) e un'altra salitella meno impegnativa ma sfiancante dove non sono l'unico a lamentarmi.

Blackout!

Arriva il 36, arriva che sono stanchissimo e arriva 300m prima del previsto. Questo mi aiuta ma sicuramente il cartello è posizionato male, quindi mi dico che se il 37 non arriva preciso allora io cammino, mi riposo, io cammino cazzo!
Il 37 arriva quasi preciso quindi continuo e arrivo al 38.
Al 38 non si può mollare, ne mancano 4...
La cacca non si fa sentire miracolosamente e neanche la pipì.
La città non arriva più ma corriamo lungo il fiume e poi si entra in città, mancano 2km al Garmin ma in realtà sono 2,5.
Faccio dei rapidi calcoli, per quel che posso, e capisco che sono sotto le 4h, non devo fermarmi, tutto qui. E' facile! Devo solo morire o mi si deve spaccare qualcosa ma neanche...
Stranamente, cosa che mi capita raramente, ritrovo le forze per lo sprint finale e faccio i 2 km sotto i 5:30.

Prima di arrivare assisto ad una "collega" (bruttissima persona) che insulta un tifoso che gli dice che mancano solo 200m e alla caduta di un ragazzo in sedia a rotelle accompagnato.
Mi sarei fermato per aiutarlo, forse... ma quelli prima di me han fatto prima, io però mi sarei fermato, credo di sì.

Taglio il traguardo ma prima di farlo indosso il tubolare con la dedica ad Alida (e anche un po' a mio zio, l'ing. Ammaturo).
Secondo me mi hanno spinto loro, qualcuno mi ha appoggiato la mano sulle spalle dal 12km e un'altra sull'anca.
Io non credo a queste cose ma dedico questo record ad Alida che è sempre stata con me e mi spronava a non arrendermi.

Appena riesco porterò sulla tua tomba la mia medaglia, la maglietta e il tubolare perchè in parte è anche merito suo se ci sono riuscito.

Arrivo alla fine in 3h57'34" migliorando il mio PB di ben 17 min.

Mi fermo per riposare e le mie gambe si inchiodano come se un laminato di acciaio temperato mi avesse trafitto dal calcagno all'anca.
Arriva il Lofa a prestarmi soccorso e mi prende il borsone.
Penso di non aver mai provato quei dolori in vita mia per uno sforzo fisico, le mie gambe sono rimaste dolenti per giorni.
Avevo freddo e non potevo correre sotto la doccia.
Alla fine arrivo pian pianino al b&b e cerco di riposare ma il dolore non me lo permette.

Mangio e mi dirigo inspiegabilmente triste verso la stazione.
Basta è tutto finito, mi dispiace ma non ho altro da aggiungere.

Ci ragionerò su.