E
allora domenica 1 Giugno ore 8:00 eccomi qua, al parco Desenzani di Castiglione
delle Stiviere per la 25° passeggiata Aloisiana!
Castiglione…
ci ho fatto il liceo a Castiglione… e, come al liceo prima di ogni
interrogazione, anche qui mi affido laicamente a san Luigi Gonzaga e già che ci
siamo… che la mia tendinite e l’infiammazione all’alluce destro siano protette
anche da Cinzia, Olimpia e Gridonia, le sorelle del Santo, quelle che
interpellavo solo prima dei test più importanti! E qui mi sa che l’occasione lo
richiede... Si ricorderanno di me dopo tutti questi anni?
Ormai
ci sono, si va! Entro in modalità: “ritorno alle origini” e rispolvero il mio
miglior dialetto solferinese che qui mi serve per comunicare coi gruppi
podistici bresciani, con i runner gardesani e con gli amatori dell’alto
mantovano.
Che
strana sensazione la tapasciata sulle mie colline! Gioco in casa, ma sono
paradossalmente in trasferta perché tutte le mie corse, tutti i miei
allenamenti hanno visto Milano come scenario principale. E poi sono da solo… ce
la farò? Ce la farò senza Andrea che mi sprona ad andare oltre i miei limiti?
Ce la farò senza Barbara che detta il ritmo e mi aiuta ad essere costante?
8:30
mi iscrivo! Do i miei 2 euro e 50 e inizio lo stretching, al sole, in mezzo al
verde del parco… e intanto comincia il conto alla rovescia: “Partenza ore 9”
dice lo speaker “prima i bambini, poi il nord walk (lui lo chiama così…) e per finire i gruppi e i singoli per la 10
chilometri. Il percorso si snoda per le vie del centro storico di Castiglione
(“Lo conosco come le mie tasche!”),
per poi spostarsi sulle colline (le MIE
colline), su asfalto e sterrato (“azz…
le mie Kalenji reggeranno?”) con una parte leggermente ondulata (“ahia.. le mie gambe reggeranno?”).
Io
ascolto, faccio considerazioni tra me e me, mi allungo, whatsappo foto dalla
partenza e arrivano le 9:20 tra un “Bel fès” E un “Brào fès” rivolto ai primi
bambini già arrivati al traguardo. “Fès” è l’essenza del nostro dialetto: da
noi tutto è fès (“molto”): bello fès,
bravo fès, fino al TVBF (Ti Voglio Bene Fès) che tutti noi avevamo scritto su
zaini e diari…
9:20
si parte! Tutti in gruppo e lo starter dà il via con uno sparo (vero? Può
essere… qui sono tutti cacciatori..) e solo adesso riconosco tra i partenti “il
Cipolla”, mio compagno di elementari e di medie… provo a salutarlo, ma vedo
solo la sua schiena per due minuti poi scompare, veloce come il vento… poco
male, lo vedrò all’arrivo, mi auguro.
Primi
passi in gruppo, mi pare di intuire dei ritmi altissimi, non mi accodo, lascio
sfilare… qualcuno che corre come me lo troverò! Attraversiamo il parco,
entriamo nel centro storico e mi sono già trovato un paio di punti di
riferimento: una canottiera arancione del “Gruppo podistico Lonato” e una
azzurra dei “Podisti della Valtenesi” vanno col mio passo anche se hanno una
ventina d’anni più di me… ma va bene… io devo solo arrivare e scrivere il post
per il blog dei Podisti Anonimi… sono 2.0 io…
Tra
il terzo e il quarto chilometro inizia la parte “leggermente ondulata” e…
passiamo nell’ordine: lo Zoncolan, il Mortirolo e il Gavia, le cime storiche
del giro d’Italia che poco hanno a che fare col podismo amatoriale mi dico io…
E del resto io le dovrei conoscere le “mie” colline. Me le facevo in mountain
bike, mica coi pattini… E vabbè, saliamo! C’è sempre una discesa alla fine di
ogni salita! E in salita io vado piano, ma canotta azzurra e canotta arancione
mi stanno ben dietro, in discesa invece cerco di non forzare, di non andare a
briglia sciolta mentre azzurro e arancione vanno di gran carriera e mi superano
agevolmente. E’ una condotta che pagherà? Lo vedremo alla fine!
Nel frattempo, dal chilometro 2 ho dietro di me uno che… non so, non mi sono
girato a guardarlo, non saprei descriverlo, ma ansima… ansima rumorosamente e
ininterrottamente ad ogni passo… la sua è sicuramente una tecnica, ma l’effetto
memoria stavolta è legato a certi filmetti che guardavamo durante l’adolescenza…
altro che colline moreniche, altro che vita di campagna!
Prima
o poi mi giro, voglio vederlo in faccia il "maniaco", ma non ora. Ora siamo alla
Ghisiola, il manicomio criminale, siamo al chilometro 6, la gamba tutto sommato
tiene, il fiato pure. Cosa faccio? Accelero? “Aspetta Massi, aspetta gli ultimi
due!” e continuo così, la Gabriella mi dà un 5 e 40 al chilometro, non
malissimo visti i passi alpini appena valicati!
Chilometro 7, si rientra in paese, la strada si appiana… allungo… mi lascio
canotta azzurra alle spalle, arancione è scappato qualche minuto fa, ma ce l’ho
nel mirino, lo riprendo! Il maniaco, invece, mi sta sempre dietro, lo sento…
Basta!
Decido che è ora! Parto deciso e dopo una trentina di secondi l’ansimatore
folle è sparito, sento i gemiti sempre più in lontananza, canotta arancione è
lì, lo vedo e accelero ancora, me lo lascio alle spalle al chilometro 9 e
faccio l’ultimo in scioltezza. All’arrivo Andrea sarebbe fiero di me! Bello!
Belle sensazioni di testa, di gambe e di fiato!
Ci
sarò! Ma ho bisogno di una preparazione adeguata. Andrea ho bisogno di te! Ne
ho bisogno… fès!!!
Per tutte le volte - troppe - che hai scritto il mio nome in questo post, un TVBF è il minimo che io possa rivolgerti.
RispondiEliminaBrào fès, davvero!