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Deejay Ten 2014 - Fighettando la domenica mattina!

L'importante è essere Anonimi

Ed eccoci qui a ricordare. Già il Lofa che dice "andiamo alla Deejay 10" fa un po strano, però tutti dicono ok e quindi mi accodo. Non senza troppo attendere, l'accettazione di tutti  passa attraverso rettifiche del consenso: "ma sta corsa dei fighetti??", "facciamo il miglior tempo!" (dei nostri), "fighetti della domenica!!".
Io che voglio cimentarmi nel trail, al momento breve (40-50 km, hai detto merda), ma che ancora devo arrivare alla forma di oramai un anno fa e che ci sto lavorando con impegno e dedizione tra rientro del peso e km nelle gambe.
Io che ogni volta che vedo un sentiero, ho voglia di correre stile Heidi e che quando la pendenza si fa sentire piango lacrime di sangue.
Io che ho abbandonato le V5F perchè onestamente con il trail non ce la posso fare (con dispiacere) e quindi tra traumi e incazzi, sono tornata alla calzatura normale o quasi.
Io che decido di fare la 10km dei fighetti, perchè tanto ci sono i PodistiAnonimi, gruppo a me caro e rincoglionito come la sottoscritta. Dopo numerose conversazioni su WA (ilLofa-presidente, ilCinghio, ilMassi, me medesima laBa, laMo aggiuntasi per l'occasione), siamo arrivati alla dichiarazione dei tempi, che il solo pensiero mi viene da ridere/piangere! Aspiravo ad un passo di 5'30. Sarebbe stato un successo. E l'errore clamoroso è dichiarare un tempo totale di 53' e non 55'. IlLofa fa notare a tutti l'errore (si perché, non siamo una cricca mica per caso!) e dice "la prima è quella che conta". Sti cazzi. 5'18 bbbbhhhuuaaa!!!
Domenica mattina, non riconosco nemmeno ilCinghio sulla metro (l'unico incontro era stato in occasione della Midnight della primavera scorsa) e viene lui da me in Cairoli, davanti al Decathlon. Con lui c'è un amico, Marco (che per tutto il tempo avevo capito che si chiamasse Martino. Non è l'età, è proprio essere in una dimensione parallela al rincoglionimento, la dimensione peggiore!). La prima cosa che ci apprestiamo ad aggiornare è lo stato intestinale di entrambi. Si perché defecare (e non si usa sto termine) è sacro per me e ilCinghio prima di una performance atletico-fisico-aerobica! Lui che è nella categoria AGONISTI! Finito, non si sa come, con un pettorale tale. Lui che quando domenica incrocia un agonista-triatleta, "noi non abbassiamo lo sguardo! Ci guardiamo negli occhi!" e noi gli ricordiamo che è il kenyota del gruppo (con o senza lampada).
IlLofa è già in prossimità del parco, perchè laMo deve fare la "mezza" (5km, onore!!) e deve partire mezz'ora prima. Questa cosa non mi piace (fighettiRule)! Volevo incitarla almeno all'inizio. Lo troviamo sotto l'arco NikeRunner, e la Monichina ha una faccia tipo "perchè ho speso 18 euri per essere qui a soffrire????". Ma affronta tutto. Foto ricordo per i posteri, e ilLofa l'accompagna sulla griglia.
Io ho deciso di ledere la mia autostima indossando shorts da corsa. Ma come dice Franz Rossi, il pantaloncino non ha eguali in comodità! Così decido di mostrare la mia simpatica e shakerante "cellulosa" ai fighetti!
Levo calzoni e giacchetta: tenuta del PodistaAnonimo canotta salmone con pesci colorati stampati sulla schiena e shorts grigi! quanto cazzo di freddo fa all'ombra???!!!! ilMassi conferma. Andiamo a portare le borse e con Marco andiamo al gazebo. Pitstop output liquidi, e torniamo al NikeRunner. Raggiungiamo ilLofa sulla griglia. Durante il tragitto, incrociamo virtuosi della corsa: triatleti, maratoneti e quant'altro. Perchè un maratoneta viene a fare una 10km costipata di magliette rosse ovunque, che t'impediscono il passaggio?? Perchè un triatleta deve giocare facile e sparare sulla croce rossa?? Ancora ignoro le risposte. Marco e ilCinghio sostengono che sono di passaggio. Un riscaldamento per la seconda-vera gara della giornata (?!)
Tutti trotterellano avanti e indietro, si scaldano, si stretchiano bellamente. Noi siamo troppo pigri, ci siamo già scaldati per andare a prendere la metropolitana. Sulla griglia sono tutti gasati. Echeggiano frasi tipo "mi basta farla in tot (minuti)", "hai visto chi c'è alla console?", "oh! si corre insieme!!".
Noi? "Cinghio, ma la cacca?", IlLofa "oh, c'è un nuovo gruppo che si chiama LeMatiteDellIkea, fortissimi!", "abbiamo dichiarato il tempo!".
Sparo inizio gara e bella la coreografia! Coriandoli viola ovunque sotto la partenza. L'onda umana inizia a muoversi lentamente e io aspetto paziente di passare sopra il rilevatore, per far partire il gps. A destra, sulla console, dei personaggi con indosso delle armature, boh?!
Si inizia a correre, ma quanta gente c'è!?! Mi giro verso ilLofa e in tre balzi è già scattato in avanti e non lo vedo più, ilCinghio dietro, IlMassi e Marco non li ho nemmeno visti. So solo che devo concentrarmi a non cadere con tutta sta gente tra i piedi e devo andare!
I primi 2-3km sono sempre faticosi, devo spezzare il fiato, ma passano e con fatica vanno!
La sindrome della "sborona" è sempre on, devo passare tutti, pagandola poi, ma devo passare. E' patologico!
Guardo solo l'asfalto e pongo attenzione solo al vibrare del mio Multisport. Ho imparato a non guardare il gps. E' lui che mi dice se sono nel range di passo o no. Non riesco a guardarmi attorno, perchè mi rendo conto che cerco di capire quanto può mancare. Quindi corro e corro. Sto tenendo un ritmo più elevato del mio e continuo a ripetermi "alla peggio ti fermi, ma finchè ne hai, continui!". So benissimo che non mi fermerei mai, piuttosto rallento, ma non mi fermo. 5'30, solo 5'30!
Ad un certo punto vedo un cartello 8km. "Ci siamo B, tieni questo passo!" Corro  e corro alla ricerca del cartello 9k, che non arriverà mai, ma vedo l'arco ARRIVO sulla curva del parco Sempione!! Scattone paura!!!! E invece no, merdaaaa!!! Era l'arrivo dei 5km! Implodo paurosamente, sento che le gambe rallentano. Ad una tizia che trovo al mio fianco chiedo "scusa ma l'arrivo è da dove siamo partiti?" (che italiano) e lei risponde "dovrebbe". Non dista molto, siamo intorno al Castello, e lo vedo!! Dai cazzo!!! Corriiiiiii!!! Passo il rilevatore e prima ancora di fermarmi blocco il gps.
Respiro e penso "è finita!". Recupero velocemente e mi dirigo verso la consegna borse. Mi guardo attorno per vedere se vedo i ragazzi, ma c'è troppa gente. Recupero il tutto e ancora non guardo il tempo. Non ho il coraggio.
Mi dirigo davanti al Decathlon, punto di ritrovo. Poi mi decido a guardare: 5'22!!!!! non ci credoooooo!!!!
Rido e alzo le braccia al cielo da sola!!! I fighetti mi guardano incuriositi, del resto sono fighetti!!!!
Poco dopo sono in Cairoli, e vedo laMo e ilLofa! Devo condividere con loro!!! e li a snocciolare tempi e sensazioni, con un'ascella pezzatissima, mi esalto ad ogni dettaglio!!!! e gli altri, tempi da paura!!!
Arrivano tutti! Oramai anche Marco è titolare! IlMarco!
Ci si lascia con un nuovo obiettivo. Tapasciata da Mezza a fine novembre/dicembre!!!
Il viaggio della speranza...
(e qui i puntini di sospensione ci stanno, nonostante la disintossicazione!!!)

Deejay Ten 2014 - La mia Mezza DjTen da PodistaZen (e c'è anche la rima)

Sottotitolo: ho usato le Five Fingers!


 

Riassunto tratto dalla maglia di un “non-fighetto”:
"Corri quando puoi, cammina quando devi, striscia se serve ma non mollare mai.” (D. Karnazes)

Conclusione: non amo avere l'ansia dei tempi, ma visto che avevo dichiarato il colpo, contenta di essere stata sotto!

Deejay Ten 2014 - L'impresa

Non c’è niente da fare, più corri e più correresti, ma soprattutto.. più tapasciate fai e più ne faresti.
Questa poi… questa è una signora  tapasciata, anzi una tapasciata fighetta…  La Deejay Ten!!! Roba che poi te la ritrovi su internet, sui siti dei quotidiani nazionali, roba che poi ti chiamano i tuoi da Solferino e ti chiedono: “Ma c’eri anche tu? Abbiamo visto il servizio in TV!” e tu te la tiri manco avessi fatto la maratona di New York… vincendola… A questa tapasciata qua ti danno la maglia della Nike, a questa tapasciata qua c’è anche il microchip… Che tu lo guardi e ti chiedi come funziona, che pulsante devi schiacciare per farlo partire, ti assale anche il dubbio che tu debba infilarlo sotto pelle…  che la tecnologia non è il mio forte…
E come la si affronta la tapasciata fighetta? Ovvio: la si affronta da zarri!!! I podisti anonimi, all’unanimità (anonimi e unanimi) decidono di NON cedere alle regole del marketing e di NON indossare la maglia rossa d’ordinanza… Saremo zarri, anonimi e zarri contro tutti i fighetti!!! E chi è più zarro di me che opto per un outfit che se mi vedesse Enzo Miccio si rivolterebbe nella tomba da vivo? Pantalone nero sbiadito (per i mille lavaggi), calzina verde e smanicato nero, un pugno in un occhio, anzi due… E che lo spirito di Mark Lenders, il re degli smanicati, sia con me!!!

Andrea mi ha invitato a dichiarare il colpo e io volo basso, come sempre. Butto lì un “53 minuti” che potrebbe essere alla mia portata, ma non mi alleno da 10 giorni, alla mattina rendo meno, la corsa è alle 10.30, devo uscire da casa alle 8.30 per prendere autobus e metropolitana… non so come gestire la colazione: quando mangio? Cosa mangio? Niente, troppe incognite… i 53’ sono il giusto compromesso.
E allora via, verso i 53 minuti di gloria! Partiamo da casa e in un tempo che durante la settimana ti sogneresti , arriviamo in piazza Castello fantasticando di un nostro ipotetico “run the tube”,  perché il podista anonimo è progettuale… va ad una corsa immaginando già quello che farà alla prossima.
 Piazza Castello è bellissima, tutta rossa, piena di gente allegra, piena di fighetti, è vero… ma fighetti simpatici in fondo e per un attimo quasi mi pento di non aver messo la maglia rossa… ma quell’attimo passa e lo zarro riprende il sopravvento. Deposito borsa, breve giro per il villaggio e primo avvistamento Vip (che chi mi conosce lo sa che io cedo al richiamo della mondanità): Massimo Ambrosini, indimenticato guerriero di mille battaglie rossonere, anche lui di rosso vestito!

Tra un biscotto mangiato prima delle 10 e una sorsata d’acqua per non arrivare disidratato, arriva il momento della partenza senza che me ne sia quasi accorto, ma soprattutto senza un minimo accenno ad una parvenza di riscaldamento o ad uno straccio di stretching. Bene, cominciamo proprio bene!
Vabbè, riusciamo ad avvicinarci alla partenza senza essere troppo distanti, buono!
Il trio medusa scandisce il conto alla rovescia, siamo pronti!!!
Attivo runkeeper… attivo runkeeper… attivo runkeeper… non attivo un bel c… che sto c… di cellulare di m… non me lo carica… “chiusura forzata” mi dice… “Cosa??? Chiusura forzata??? E io come c… faccio a sapere il tempo, la media, i chilometri, il ritmo??? Siamo matti?” e intanto ci avviciniamo sempre più spediti alla partenza… Eccolo!!! Runkeeper si attiva… anzi no… “Segnale GPS assente” e passiamo il via… tutti allegri e sorridenti… tutti tranne me che armeggio con sto coso… che l’ho già detto che io e la tecnologia… e… niente… si corricchia, si va verso Cadorna, poi la Triennale… credo… perché io mica guardo la strada… no no io guardo il mio smartphone (che poi…smart… ma de che???) e runkeeper che non parte, la rotella che gira… quasi quanto le mie… non ci credo! La Gabriella, la mia compagna di tante avventure mi abbandona proprio oggi. Ma io lo so di chi è la colpa! Di tutti i fighetti con i loro dispositivi ipertecnologici di ultimissima generazione che hanno mandato in confusione il mio… io lo so, ma io vi supererò tutti, maledetti fighetti!!!
Ma intanto… niente, la ruota gira, gira, gira e io trotterello desolato… e nel frattempo abbiamo fatto un chilometro, gli altri correndo, io bestemmiando. Niente da fare, decido che non userò runkeeper per la prima volta nella mia vita da runner. Imposto almeno il cronometro, così, tanto per avere un riferimento. E corro. Ma dentro di me non sto bene, non va bene così: corro, ma come corro? A che media? A che velocità? Quanti metri avrò percorso??? Non ce la faccio, così non ce la faccio. E allora riprendo lo smartphone, riattacco runkeeper mentre passo il secondo chilometro e… improvvisamente… miracolosamente… incredibilmente… quello parte!!! “Segnale GPS buono” mi dice lui. Adesso… “Vabbè, meglio che niente” mi dico io e tutto contento sono pronto ad affrontare gli 8 km mancanti decisamente più sollevato. E corro, finalmente comincio a correre… ed è una bella sensazione… c’è la gente, tanta gente, c’è la musica, tanta musica con quelle casse enormi che sparano, c’è persino gente ai bordi della strada… mi sento un atleta!!!
E… al terzo chilometro (che è il primo del mio runkeeper) ho un 5’ e 09” che mi galvanizza!
Vado, seguo chi ha un ritmo simile al mio e percorro strade che a me, mantovano trapiantato a Milano sud-est, sono decisamente sconosciute. Ogni tanto qualche sprazzo di zone vagamente familiari in mezzo al deserto della metropoli straniera. E via, 4 chilometri a 5’ 08” incredibile!!! 5, 6 (3 e 4 per la Gabry…) e la media è sempre quella, ben al di sotto del mio obiettivo! Ce la posso fare, ce la faccio!
Al settimo drammatica crisi di fame, che lo sapevo che l’alimentazione mi avrebbe tradito, ma vado avanti, mancano solo 3 chilometri e lo so, ormai è il mio marchio di fabbrica: gli ultimi due li faccio a palla, vada come vada! Poco prima dell’ottavo, supero il Cinghio che pensavo avrei visto solo all’arrivo e in un attimo siamo in corso Sempione, questo lo conosco anch’io, supero una ragazzina piccolina ipertatuata, la riconosco, è Gaia di X-Factor!!!! La supero e la saluto con il pollice in alto… chissà cos’avrà pensato… Vabbè… tiro dritto, ottavo chilometro, runkeeper mi ama e continua a darmi un 5’ e pochissimi secondi di media, è bellissimo, viva la deejay ten, viva Linus, viva Nicola Savino!!!
Accelero!! Ce la posso fare, supero di slancio anche Aldo rock, no dico… Aldo rock!!! E via, ottavo in scioltezza e il nono ancora più veloce, passiamo dietro al Decathlon e… sarà il nome greco, sarà che è il negozio degli sportivi, sarà che mancano pochi metri… sento lo spirito di Filippide pervadermi tutto e accelero ancora fino a tagliare il traguardo come un centometrista!!! Che impresa!!!
Runkeeper mi dà 40 minuti sugli 8 km, vuol dire un 5 al chilometro che nemmeno nei miei sogni più arditi!


Ora resta da capire cosa dirà il microchip, ma sicuramente sarà un microchip emozionante come avrebbero detto i Subsonica! O no?
E’ finita! La deejay ten è finita e ne farei un’altra domani!!!
Bello, bellissimo, intenso, veloce, esaltante!
Viva Linus, viva Albertino, viva Platinette e anche il trio Medusa! E viva anche i fighetti!!!!
Ecco, inizia il delirio post fatica…

P.S. il microchip alla fine mi dà un 52.19 che mi fa stare ben sotto la mia previsione, ma che, alla luce degli ultimi 8 chilometri mi lascia un attimo con l’amaro in bocca. Ma è solo un attimo! Ci vediamo l’anno prossimo!

Il microchip!

Deejay Ten 2014 - Lo Stato di Grazia

Il Coach - che in verità non è un coach, ma che se noi Podisti Anonimi della prima ora chiamiamo Coach è perché, evidentemente, sappiamo che qualcosa da insegnarci ce l'ha - il Coach dice che è normale che durante una prestazione probante di medio/lunga distanza ci siano dei momenti in cui le cose non vanno. Sono solo dei momenti, dice, che passano nello stesso modo in cui arrivano. Basta non farsi condizionare dalla paura che tornino.
Sabato scorso, a una settimana dalla Deejay Ten, ho provato un allenamento a ritmo gara. Probante il giusto per capire fin dove potevo spingermi.
Tutto bene fino al Km 7, poi un dolore atroce al fegato, tanto forte da dovermi piegare e camminare per qualche decina di secondi. Duecento metri circa di sconforto, i latrati della sfiducia a prendersi gioco delle mie speranze di lungo degente. Poi, con la giusta cautela, ho ripreso a correre: dapprima piano e, quando ho capito che non vi era più motivo per tenere quell'andatura da jogger con pantalone lungo marsupio e K-way, più veloce. Più veloce dei primi 7 Km. Basta non farsi condizionare dalla paura, ha ripreso a dire la voce del Coach, chiara, senza alcun fastidioso vociare in sottofondo. Ed è finita con il miglior tempo da che ho ripreso dall'infortunio, 46 minuti e rotti, contento al punto che quando c'è stato da dichiarare il colpo, ho azzardato 45. Perché quando c'è una gara, con uno sparo e tante persone che corrono con te, durante la gara capitano momenti in cui le cose non vanno, è vero, ma può capitare anche lo Stato di Grazia. Mica sempre, ma capita. E ho voluto credere che ieri potesse capitare.
Lo Stato di Grazia m'era capitato una sola volta, era il Giro da Paura 2013. Le gambe andavano in modo sorprendente. Non esisteva fatica. Non c'era paura. Dei dolorini che ogni tanto saltano fuori al ginocchio o a qualche muscolo a caso neanche l'ombra, tutto come vorresti che fosse sempre. Finii quei 6 Km sparati con un tempo al quale facevo fatica a credere.
Lo Stato di Grazia s'è ripresentato ieri. E nonostante il GPS ripetesse a ogni chilometro che stavo andando ben oltre le possibilità che immaginavo per le mie gambe, non sentivo fatica. Respiravo bene, appoggiavo sicuro nonostante abbia passato tanto tempo, troppo, a far su e giù da marciapiedi e salvagente. Ero fiducioso, che è diverso da dire certo, di poter continuare così fino al traguardo. E così è stato. Ho chiuso in 43'33". Tre minuti in meno rispetto a 8 giorni prima. In Stato di Grazia. Che non è la sorpresa dentro il pacchetto delle patatine, ma che se lo cerchi lo trovi.

Dichiariamo il colpo - Deejay Ten

Chi è pratico di queste parti sa quanto mi piaccia il giochino dai riflessi vagamente nero latex del dichiarare il colpo prima dello sparo. Roba che non ho proprio idea di quante poche volte mi sia andata bene e quante altre, senz'altro di più, abbia dovuto giustificarmi di fronte a una platea divertita. E già che in questa edizione della Deejay Ten ci ritroviamo sulla linea di partenza in sei (più un paio di aggregati), di motivi per ridere, al traguardo, potrebbe essercene più d'uno. Massimo sei. Otto se gli aggregati si presteranno.

Monica, podista Zen e indecisa se Five Fingers oppure Nike Free, è il nostro alfiere delle Mezze. Correrà la Deejay Five. Il suo colpo? 35 minuti.

Barbara, riconvertita alla suola tradizionale dopo una lunga esperienza Five Fingers, avrebbe voluto dire 55 minuti, ma ha fatto casino nel moltiplicare 5'30" per 10. Ha detto 53 minuti e dal momento che è la prima parola quella che conta, le toccherà correre a 5'18".

Moira terrà il passo di un'amica che corre da pochissimo e un minuto di approssimazione, tra i 53 e i 54 cioè, è d'ufficio.

Marcello, se riuscirà a superare indenne i momenti di debolezza intestinale che gli si presentano puntualmente al Km 8, Marcello dice che la corre in 5'15" al Km. Che per 10 fa 52'30".

Massi ha detto 53 minuti, ma 1) deve aver avuto anche lui qualche problema a fare le moltiplicazioni oppure 2) più che musulmano (a Milà), quella barba lì lo fa somigliare a Robinson Crusoe (click).

Io? Anche di un solo secondo, ma sotto i 45 minuti.

L'appuntamento è alle 9:30 davanti al Decathlon di Piazza Castello. Ci ritroveremo a raccontarcela sempre lì, finita la corsa.