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Cose dell'altro mondo

E poi succede che vai in Thailandia con tua moglie a festeggiare i 25 anni di matrimonio e, una volta definito il dove e il quando, il quadro è finalmente chiaro per dedicarsi alla ricerca di qualche gara in quel paio di domeniche che passerai tra Bangkok e Koh Samui. Ne trovi (qui) diverse a Bangkok, scegli la più vicina all’hotel in cui alloggi e ti iscrivi. A Samui ce n’è una sola e non hai l’imbarazzo della scelta.
Torni a casa, dopo due settimane, con i soliti gadget in poliestere, un’inaspettata coppa, l’amaro in bocca per non essere riuscito ad aggiungerne una seconda, e qualche nuova emozione.

A Bangkok, date le temperature, la partenza della TPA Charity Run for the Blind 2018 è fissata per le ore 06:00 AM. Dovendo perfezionare l’iscrizione e assalito dalla solita ansia del non svegliarmi in tempo, mi alzo dal letto alle 03:30. Arrivo a Lumpini Park un’ora dopo, ritiro maglia e pettorale e ho un’altra ora da far passare prima della partenza. Giro per un paio di chilometri più per passare il tempo che per (sur)riscaldarmi. Bevo per mettere qualcosa nello stomaco. Il termometro dice già 27 gradi.
Qualche centinaio di metri dopo la partenza, conto 5 persone davanti a me. Il ritmo del primo è intorno ai 4’/Km, gli sto distante qualche secondo. Il gruppo di testa rimane compatto fino al secondo chilometro, dopodiché assisto stupito all'improvvisa sublimazione dei concorrenti che mi precedevano. Vado in testa. Problema: non parlo né leggo il tailandese. Il 99% dei tailandesi non parla inglese. Non so dove andare. Mi accodo al secondo, che nel frattempo diventa primo, e gli sto dietro/accanto per circa 6 chilometri. Provo a chiacchierare, ma non c’è modo di comunicare. A un paio di Km dalla fine, capìto che il percorso si svolge lungo quella riga arancione che divide la strada, alzo il ritmo e me ne vado solitario verso il traguardo. 46’30” sono sufficienti per vincere una Thaipasciata© di 10 Km. Almeno quel giorno, in quel posto.

Le cose non vanno esattamente così a Samui, dove di minuti ce ne ho impiegati 3 in meno, ma dove il livello della competizione era decisamente più elevato. Chiudo sesto, a 3 centesimi dal podio di categoria (18-49), in una corsa anch’essa programmata a un orario piuttosto insolito (mezzanotte) e con una temperatura addirittura più elevata che nella prima circostanza (stavolta 29 gradi).




Faccio la tara a queste due gare e tengo buone le emozioni. I sorrisi e l’entusiasmo dei tanti partecipanti a due manifestazioni precedute dal prefisso “charity”. E se anche tutto questo non ha nessun contenuto tecnico, e non lo ha, uno spazio per la coppa, sulla libreria di casa, l’ho trovato. Rimangono anche delle foto e un paio di video.
I tailandesi vanno piano, ma sanno divertirsi. E han fatto divertire pure me.


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