Ha vinto il vento. Ha vinto la neve. Ho chiuso la Mezza di Fontanellato in 1h35’08”, 4 minuti più che alla Mezza di Vittuone, corsa solo due settimane prima. 7 minuti oltre il mio obiettivo. 105mo su 553 classificati, 22mo su 103 della categoria SM45. Nel primo quartile di entrambe le classifiche, cosa che, in sé, normalmente mi gratifica. Non in questo caso, però.
Nonostante abbia avuto, sin dai primissimi metri, delle enormi difficoltà a respirare, sono passato al quinto Km con 10 secondi di vantaggio sulla tabella di marcia (20’40”) e al decimo con soli 6 di ritardo (41’46”). Sapevo, mentre combattevo contro il vento e la neve ghiacciata, che entro breve avrei pagato a caro prezzo lo sforzo che stavo facendo, ma ho puntato la sveglia presto per provarci. Per provare a fare ciò che ho preparato per tutto l’inverno, non per ritirare la medaglia e mangiare gnocco fritto e mortadella a Fontanellato.
Il conto è arrivato prestissimo, al Km 11: 4’29”, che ho bissato al successivo. Dopodiché ho smesso di guardare i parziali, mi avrebbero frustrato, niente di più. Mi sono trascinato fino al traguardo con un chilometro “corso” addirittura a 5’20”. L’ultimo, mosso da non so cosa, “solo” in 4’34”.
Spiace anche per il mio amico Mauri, che pure questa volta ha voluto essere con me nella trasferta di Salsomaggiore Terme e al quale vorrei regalare un arrivo col sorriso invece che la maglietta del pacco gara e niente più. Spero ci possano essere altre occasioni, Mauri.
Chiusa la parentesi della Mezza d’inizio anno, si apre quella della Maratona autunnale: devo capire se la schiena me lo permetterà e poi scegliere dove. Prima di tutto, devo iniziare a nuotare. Perché non può essere un caso il fatto che i miei risultati migliori su lunghe distanze si siano concretizzati nell’unico momento in cui ho abbinato il nuoto alla corsa. Per il resto, a seconda delle necessità, sarò mezzofondista oppure fotografo a tutte le prove del Club del Miglio e, senza garantire sulla frequenza, correrò delle prove del Corrimilano. Dovrebbe esserci un intermezzo orientale, dopo quello agreste. Spero di poterne raccontare.
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