Pagine

15a Stramoncucco

Il cartellino (ma quel vecchietto lì
è davvero un bagarino?)
Ma no che non è vero che il buongiorno si vede dal mattino. Ché tra il catarro a soffocarmi i bronchi già (e ancora) da prima di Natale, il ghiaccio aggrappato con ostinazione al parabrezza dell'auto, la scelta infelice di passare per Melegnano invece che Rozzano, la nebbia sulla Binasca e la tristezza di una partenza triste proprio come mostra la triste foto più in basso, se fosse stato per tutto questo, la 15a Stramoncucco sarebbe stata una manifestazione da consegnare all'oblio. Ma nonostante la mia presenza solitaria s'aggiungesse a una serie di premesse che dire infauste è poco, in questo contesto, che un altro blogger-podista ha descritto, e miglior modo non poteva trovare, con l'aggettivo lunare, in questo scenario si è materializzata una breve sequenza di fotogrammi che avrebbero meritato di rimanere impressi in un video più che nell'approssimazione di un racconto. Ma gli occhiali tattici, che se sarà 32o Giro delle Cascine prometto che porterò con me, sono rimasti al loro posto e mi devo dunque accontentare dell'unica risorsa disponibile, le parole cioè.

Il "nastro di partenza"
Ero solo, l'ho già detto, e correre da solo è una cosa alla quale non sono abituato. A metà circa del percorso ho lentamente raggiunto un podista dalla giacchetta azzurro Fiat 127 che aveva pressapoco il mio stesso passo e ho deciso di correre con lui: l'ho seguito a due/tre passi di distanza per qualche chilometro e, percepito un suo momento di difficoltà, ho scelto di dargli il cambio (alla fine, siamo arrivati insieme). Ecco, durante quella mezzora circa passata silenziosamente (e tacitamente) insieme tra campi ghiacciati e cavalcavia della Milano-Genova, la sequenza: terrapieno alto un paio di metri sulla sinistra, noi due a correre nel mezzo della scena e, a destra, il sole ancora basso. La combinazione di questi elementi ha portato a imprimere sull'erba del terrapieno l'immagine in movimento di due ombre a inseguirsi e, se è vero che raccontato così può sembrare nulla, ai miei occhi quei cento/duecento metri sono stati uno spettacolo degno di un ricordo. Un gran bel ricordo.

Il tracciato
Quanto alla gara, dopo tre settimane di stop e una condizione fisica ai limite dell'improponibile, i 58'42" finali sono un tempo che mi soddisfa. Anche stavolta, ahimè, niente focaccia insieme al té del ristoro finale. Ma il paio di bottiglie di vino a riconoscimento della manifestazione mi fa per una volta dimenticare del complotto ordito nei confronti di chi, come me e Guido, di latte e derivati deve farne obbligatoriamente a meno (il cluster di yogurt alla banana è un di più e a caval donato non si guarda in bocca).

I riconoscimenti
Ci rivediamo, probabilmente più numerosi, domenica prossima: in occasione della 31a edizione della Stradesio, al nucleo storico dei Podisti Anonimi dovrebbero aggiungersi Fabri Coach e Aldo Atomik Flea. E chissà mai che Max non voglia farci una gradita sorpresa.

A proposito di... correre con gusto

Leggo dai vostri post che il giorno della Befana avete l'intenzione di venire a correre a Desio e quindi, a proposito di "correre con gusto", mi permetto di darvi un consiglio. Visto che avete deciso di fare la trasferta in Brianza, il mio parere è quello di conoscere questi posti partendo dal lato più bello. Desio è una corsa molto ben organizzata dal gruppo "Marciatori di Desio" e con servizi che in atre località non si trovano, quali docce - spogliatoi - massaggi, ma il percorso è assolutamente anonimo e privo di interesse di alcun tipo. D'altronde non può essere diversamente, la città non offre nulla di più e quindi non è possibile ricavare un giro più interessante. Nessun dislivello, niente dal punto di vista paesaggistico e molto cemento.
Più interessante invece è la tapasciata della settimana successiva (domenica 13/1), il "32° Giro delle Cascine" di Monticello Brianza. Un percorso impegnativo con saliscendi sulle strade, colline e sentieri della zona di Monticello, Besana Brianza e Missaglia. Finalmente l'cchio può divertirsi tanto quanto le gambe che invece avranno da fare per ammortizzare i dislivelli continui dei vari sentieri.
Correre in Brianza è bello se si va verso l'alta parte della stessa e quindi più verso nord possibile.
Io personalmente credo di non fare nè l'una nè l'altra in quanto dopo il triathlon e l'inizio del freddo mi sono fermato completamente da quasi 2 mesi e quindi al momento non sarei in grado di correre ad un livello divertente. Soprattutto la gara di Monticello ha bisogno di gamba allenata in quanto i diversi cambi di ritmo e i continui saliscendi a lungo andare ti stroncano, soprattutto in questo periodo dove i terreni sono appesantiti dalla pioggia e dalla neve.
Spero comunque che vi divertiate a scoprire la bellezza del paesaggio brianzolo e aspetto un Vostro post di commento per confrontare le esperienze.
AUGURI A TUTTI e buona corsa!!

Auguri anonimi

Se il widget meteo non mente, domenica riprendono le attività: non è ancora chiaro se parteciperemo a qualche manifestazione (qui?) oppure se ci accontenteremo dei nostri soliti 10 chilometri intorno al Forlanini, certo è che, finalmente, si torna a correre. Per poi (forse) chiudere l'anno a Vernate, il 30 dicembre, con la Stramoncucco.

Se non ci saranno altre occasioni, il nostro augurio per un 2013 migliore: più veloce, più sereno, Zen quanto basta. Al più tardi, ci rivediamo il 6 gennaio a Desio.

39a In gir ala cava

Sottotitolo: Carengione here we come (to Peschiera through the Boscan). 

Il tracciato completo
Protagonisti: il Lofa, Guido (leggermente defilato a fare un po' di stretching) e l'indistinta figura di un uomo tra i trenta e i quaranta, un metro e ottanta circa di altezza, alettone scolpito in testa dal gel e foularino con oscena fantasia azzurra e bianca al collo (clicca qui per definire meglio i contorni dell'etereo figuro).




Etereo figuro: muahahahah, a te sembra correre, questo?
Lofa: 'zzo vuoi, ancora?! Non ti è bastata l'umiliazione di qualche settimana fa?
Etereo figuro: ma non avevi mica scritto che l'eventualità di fare 60'01" non poteva neanche essere presa in considerazione? Non l'hai mica scritto tu, qui?
Lofa: e allora?
Etereo figuro: e allora guarda il tuo marchingegno quanto segna.
Lofa: il mio, innanzitutto, non è un marchingegno ma un telefono con Gps integrato che vale mille volte l'aifon passion for fashion che a un demente come te non può certo mancare. E segna 60'08".
Etereo figuro: quindi direi che la tua prestazione è al di sopra del tempo che avevi scommesso di fare.
Lofa: 'scolta, è vero che io ho scritto su per giù che 60'01" sarebbe stato da considerarsi un fallimento, non lo nego e tanto meno me lo rimangio. Ma partivo dall'ovvio presupposto, ovvio per chi usa la testa non solo per regalare una ragion d'essere al proprio pettine, che il percorso fosse esattamente di 12000 metri. E visto che così non è, già che qui, leggilo coi tuoi occhi se ne sei capace, c'è scritto 12460, la scommessa, che poi non è una scommessa perché io non ho scommesso niente e con nessuno, al limite ho fatto un po' lo spaccone e ci sta, dato che a noi Podisti Anonimi piace non prenderci troppo sul serio, qualsiasi cosa essa fosse, comunque, è evidente come i numeri parlino chiaro: tempo medio per chilometro = 4'49", moltiplicalo per 12 e viene fuori poco meno di 58'. E' la matematica, 'gnurant. 
Etereo figuromuahahahah, ti stai proprio arrampicando sui vetri.
Il tempo al dodicesimo chilometro
Lofa: guarda, so bene che a litigare con un idiota si scende al suo livello e si viene battuti dalla sua esperienza, ma a volte ci prendo gusto a umiliare i buffoni come te. E' più forte di me, non c'è niente da fare. Guarda cosa succede se posiziono il puntatore esattamente alla fine dell'undicesimo chilometro. Guarda un po', dai. Li leggi quei numeri lì?
Etereo figuro: 57'56".
Lofa: Esatto, 57'56". Il che sta a significare che se il percorso fosse stato di 12000 metri esatti, il tempo sarebbe stato di ben 2'04" inferiore ai 60'. Con questo direi che la tua dose di merda te la sei presa pure oggi. E siamo due su due.
Etereo figuro: vogliamo allora parlare dello scostamento tra il tuo marchingegno Gps e il pedometro del tuo socio?

Il Lofa e Guido al traguardo
Lofa: Parliamone. Guido, quanti chilometri abbiamo percorso per il tuo pedometro?
Guido: 12110 metri.
Etereo figuromuahahahah, vediamo se sei così veloce a far di conto, ora...
Guido: bello, non ci vuole più di un attimo a realizzare che manco Usain Bolt potrebbe fare 110 metri in 8 secondi. 
Etereo figuro: ma... ma...
Guido: Lofa, molla 'sto fenomeno da baraccone. Facciamoci fare una foto, piuttosto, ché poi c'ho voglia di té e focaccia.

La competizione
Lo scenario siberiano
Il fascino della competizione, irresistibile a prescindere dal dove/come/quando, è amplificato dall'insolito  scenario siberiano: a percorrere la Boscana dentro la Matiz di Guido mi sembrava di essere dentro una di quelle sfere che esattamente non so come si chiamino, quelle che, per rendere l'idea, se le agiti sembra che ci stia nevicando dentro. Ecco.
Il cartellino
Alla partenza, i tanti ma chi te lo fa fare che ci hanno rivolto gli amici fino alla sera prima e che io e Guido ci siamo detti e ridetti per quei pochi chilometri che separano il Viale da Peschiera Borromeo, tutte quelle parole e le annesse paure si sono trasformate in puro entusiasmo e, nonostante una serie di recenti vicissitudini ci abbia un po' condizionato, siamo arrivati al traguardo contenti della nostra prestazione e affascinati da quei cinquecento metri circa di Oasi del Carengione che, con la neve, si presenta come ben più di un qualsiasi boschetto. Se proprio proprio dobbiamo cercare il pelo nell'uovo, diciamo che la delusione è stata grande quando, al ristoro finale, dopo aver setacciato a uno a uno i tavoli rasi di cibo, con grande amarezza abbiamo realizzato che della focaccia non c'era manco l'ombra. Molto male.
I riconoscimenti
Sui riconoscimenti, infine: io e Guido siamo consapevoli del complotto ordito nei nostri confronti, ma non per questo ci arrendiamo: i formaggi, che entrambi non possiamo mangiare per motivi di diversa natura, ce li prendiamo lo stesso. Ché quei due Euro li valgono eccome e che esponiamo nel nostro frigo, sebbene per la breve fugacità della data di scadenza, come se fossero una medaglia.



Dichiarare il colpo

Guido: Allora, domani cosa facciamo?
(la domanda "allora, domani cosa facciamo?" sottintende che ieri ha nevicato quindi il percorso sarà una lastra di ghiaccio e che la temperatura prevista alla partenza è meno 2 gradi centigradi).
Lofa: domani facciamo il record.
(la risposta "domani facciamo il record" sottintende che avendo nelle gambe 4'50"/Km, il tempo che contiamo di fare deve essere inferiore oppure compreso tra i 58' e i 60'. L'eventualità di fare 60'01", visto il freddo che prenderemo in luogo di un risveglio senza sveglia, non può neanche essere presa in considerazione.)


P.S. un sacchetto, sebbene sia il sacchetto celebrativo della tournée 2007 del Dalai Lama (e alla quale lo scrivente ha sì partecipato, ma senza evidentemente coglierne la sostanza) non può trasformare un Podista Anonimo in un Podista Zen.