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S5G7 De drè al castel

Invece no: il risveglio è sereno, il polpaccio non fa male. Qualche giorno fa avevo scritto che avrei dovuto prendermi dei rischi e così ho fatto: avevo da recuperare un'uscita di 18 km a ritmo gara e cosa di meglio se non De drè al castel? Il percorso è misto e la pioggia degli scorsi giorni l'ha reso, in alcuni tratti, pure insidioso. Capisco che i 16 Km a ritmo gara (i primi 3 di riscaldamento), su strada, sarebbero valsi come minimo 5 secondi al km in meno e finisco pure in progressione. Termino la prima tapasciata del 2021 con un sorriso: crono secondo le aspettative e tante chiacchiere prima, durante e dopo la corsa.

S5G6 Buio totale

Vado a letto, venerdì sera, con un forte mal di schiena: domani farò ancora più fatica che negli scorsi giorni a muovermi, figuriamoci a correre. A un certo punto della notte, però, un crampo al polpaccio destro chiarisce che non ci sarà nessuna corsa: non riesco a poggiare il piede destro senza sentire dolore, il giorno 6 della settimana 5 è giocoforza un giorno di riposo. A giudicare dall'intensità del dolore, che va avanti per tutto il giorno, ho seri dubbi di poter correre, domenica. Potrebbe essere il secondo fine settimana (di 5) senza attività. Potrebbe essere arrivato il momento di rimodulare ogni aspettativa.

S5G4 Progressivo

Ho due certezze: che il mio corpo stia facendo tutto il possibile per sabotarmi (aggiungi mal di schiena alla lista) e che resisterò fino a che non ci sarà più ragionevolmente speranza. 

Nel frattempo, oggi ho sostituito le ripetute del giovedì con un progressivo (9 km) + 1 km recupero + 2 km ritmo gara. Il grafico della progressione, sovrapposto a quello della frequenza cardiaca, è di una bellezza che mi lascia senza parole: sale il ritmo e aumentano le pulsazioni. Recupero e giù nella voragine, per poi salire nuovamente negli ultimi due km.

La bellezza è negli occhi di chi guarda, no?




S5G2 Il lento del martedì

Lento con pilota automatico, oggi, lasciando le gambe totalmente libere di correre al ritmo che si sentivano di tenere. Tanti pensieri, perlopiù dubbi. Che, nel bene o nel male, dovrebbero essere chiariti nel fine settimana: se riuscirò a tenere in maniera costante il ritmo gara sui 18 Km e se lo sforzo non sarà eccessivo, qualche speranza potrò ancora nutrirla. 

Ne riparliamo tra qualche giorno. Nel frattempo, devo trovare un rimedio per le vesciche.

S4G7 Chilometri a caso

Dopo i pessimi 24 km di venerdì e dopo la decina claudicante, sabato, a spasso per Lodi, mi sono quasi sorpreso di avere voglia e forza di uscire anche domenica. La settimana prima avevo scelto il riposo per preservare il sogno. Oggi ho capito che di spazio per arrivare a Reggio Emilia in una condizione decente non ce n'è davvero più senza la giusta continuità. Devo per forza prendermi un rischio. Ascoltare un po' meno le ragioni del corpo e molto più quelle del cuore. Anche perché non m'interessa la medaglia. Voglio il tempo. Con queste gambe, ho seri dubbi di riuscire a fare meglio del mio attuale personale. Figuriamoci limare dieci minuti.

Oggi, quindi, dopo i soliti km di riscaldamento, ho cercato di stare costante a un ritmo di una dozzina di secondi superiore a quello dell'ipotetico ritmo gara. Ne è uscita una sgambata con pochi dolori. Ma ancora troppi pensieri.

S4G5 Lungo

Non sono contento. Per niente. Dopo la prima "digressione" a ritmo gara (ai km 8, 9 e 10), ho fatto troppa fatica a stare sui 5'/Km. Mi sembra di non avere energie. Le gambe non vanno. A questo aggiungo che le scarpe si stanno rivelando una scelta sbagliata: troppe vesciche e unghie sempre più viola. Finisco l'allenamento, dopo la seconda digressione, stando sui 5'30"/km. Di meglio non riesco a fare.

Per il mio morale, questo allenamento suona come una sentenza.

S4G3 Prevedibili imprevisti

Il post precedente termina con un ottimismo che non è nelle mie corde. E che, nei fatti, mi si è riversato contro. Me la sono tirata, mi sa. Le ho dette, le ultime parole famose (applausi sarcastici in sottofondo, interrotti da una risata collettiva che segue un solitario grido coglioneeee) . 

Il giorno dopo aver scritto quel post, ho iniziato a sentire ben più che fastidio nella zona del popliteo sinistro e, al tatto, era evidente che c'era qualcosa che non andasse. Mi sono voluto regalare una speranza e ho scelto di non compromettere, nemmeno a un quarto del cammino, il percorso che dovrebbe portarmi a Reggio Emilia preparato e sano. Le due cose non possono prescindere l'una dall'altra, dal mio punto di vista. Ho scritto ad Alice e deciso di fermarmi fino a dopo un consulto.

Il riposo durante il fine settimana ha senz'altro aiutato: Alice non mi ha trovato granché diverso da un paio di settimane prima. Ma mi ha invitato a ripensare agli allenamenti ad alta intensità. Le ripetute. Tre anni fa, quando partecipai alla mia ultima Maratona (sempre Reggio Emilia), subito all'inizio della preparazione avvertii dei problemi dopo gli allenamenti in cui spingevo. Ho deciso di togliere le ripetute dal programma settimanale e, a Reggio, ci sono arrivato sano. Che è la cosa che vorrei più di ogni altra anche stavolta.

La tabella, alla fine, sarà giusto un riferimento per i lunghi. Quello dello scorso weekend lo recupero venerdì pomeriggio. Oggi, dopo 6 giorni di stop, ho ovviamente passato più tempo ad ascoltare la gamba sinistra che concentrato su quello che stavo facendo. Avevo scelto di arrivare gradualmente al ritmo gara e così è stato, anche se non con grande continuità.

Non volevo andasse così. Non volevo dover togliere quella parte di allenamento che, oltre a darmi soddisfazione, mi aiutava ad avere fiducia. Ma così è. Mancano 2 mesi alla gara, ne è già passato uno. Madò, un mese se n'è già andato. Mi sembra di aver iniziato ieri.

S3G4 - 4x1000

Il giovedì è il giorno delle ripetute sui 1000. Che rimangono sempre 4, nonostante la tabella prevedesse, per oggi, 6 ripetizioni. 6 son tante, oh. 6 vuol dire aggiungere altri 4 km all'uscita. Troppi. Nel fine settimana c'è pure il secondo lungo, lungo che, seppure non sia proprio lunghissimo, lo è a sufficienza per spingermi a risparmiare quanto più possibile le gambe.

Come immaginavo, a ogni esecuzione riesco a migliorare il passo: mai come oggi sono riuscito a restare nei ritmi che mi sono prefissato. Solo in occasione dell'ultima frazione veloce sono stato leggermente più alto. Devo essermi distratto. L'ultimo recupero, fatto bene, è lì a dimostrarlo.

In generale, la preparazione avanza bene. Sono contento, anche se, proprio in questi giorni, il polpaccio sinistro fa male. Voglio sperare che sia il solito problema con la circolazione che emerge puntualmente ogni anno, all'inizio dell'autunno. 

Autunno è autunno, no? E allora sì, sarà lui.



S3G2 - L'ultima uscita

Dicono che un paio di scarpe duri all'incirca 800 km, ma solo in rare occasioni ho superato i 500: appena si scaricano, iniziano i dolori al tendine d'Achille. Con le Gaviota (versione 3), che vengono segnalate dagli stessi rivenditori come scarpe facili a scaricarsi, sono riuscito a non arrivare (in due occasioni: nella foto il secondo paio) nemmeno a 400. Perchè? Nella preparazione alla Maratona di Reggio Emilia, ho scelto di spendere qualcosa di più, ma avere sempre scarpe in grado di proteggermi. Diciamo anche che sto spendendo in scarpe i soldi che risparmio sulle gare (a oggi, solo due nel 2021). E che, rispetto ai tempi d'oro, sto addirittura risparmiando. Nonostante sia già al terzo paio di Hoka da aprile.

Cosa dire della scarpa?

Le Gaviota mi piacciono. Nella speranza di non scrivere le ultime parole famose, ritengo che protezione e stabilità siano veramente di livello superiore. Sono anche molto più veloci di quanto immaginassi: non so se per via del drop o quale altra diavoleria, la scarpa porta a usare molto l'avampiede. Guadagnando parecchio in spinta.

Aspetti negativi? Be', sono brutte come poche. I colori (specie del nuovo paio) sono proprio tristi e il battistrada, almeno nel punto che ho evidenziato col circoletto verde, si consuma molto rapidamente. Troppo. Anche se, nel complesso, la stabilità non ne risente. A questo proposito, era una vita che non consumavo così tanto la suola proprio in quel punto specifico: forse che l'effetto "supporto" sia talmente efficace da farmi appoggiare "piatto" invece che all'interno? Non so.

Ho regalato loro un ultimo lento, il lento che ha dato inizio alla settimana tre (madò, siamo già alla settimana tre).

Day 9 - 14L #roadtoreggioemiliamarathon #rtrem

Il Day 9 mi lascia 2 cose buone:

1. Aver recuperato i km persi

2. Esserci riuscito con poca stanchezza ma comunque l'allenamento si fa pesantuccio

Sono felice di sentirmi così stanco ma pensare che sono a un quarto dell'opera (e il brutto deve ancora arrivare...) un po' mi inizia a pesare.
Ma credo sia questo il bello di preparare la Maratona: cercare i propri limiti e non farsi abbattere.
Bellissimo!

Inizio alle 6.11 un po' in ritardo questo vuol dire fare 14km troppo veloci per arrivare a casa in tempo.
Preferisco fermarmi a 13,3km, questa cosa un po' mi infastidisce ma alla fine me ne frego.

Solita cacata all'ottavo chilometro (senza stoppare il Garmin), tutto bello tranne quel figlio di puttana che mi passa di fianco con la macchina nella pozzanghera ad inizio allenamento e che il Signore si inculi lui e porti in gloria sua madre... ma il più presto possibile, così evitiamo di mettere altri coglioni al mondo.

La caviglia duole ma è stazionaria, vedremo coi 24km di domenica come andrà.

Sempre mitico vedere l'alba, oggi mi è pesato pochissimo alzarmi.
Ero preparato al diluvio universale in realtà ora che scrivo c'è il sole e stamattina era più l'acqua che scendeva dagli alberi che quella dal cielo.
Poca gente al parco ma la fauna è sempre la solita: molti runner, qualche pisciatore di cane (dopo le 6.45), passeggiatori e qualche vecchietto seminfermo 😀.
C'era anche una ragazza, che al buio poteva essere anche un cesso ma io ovviamente mi sono fatto tutto un cinema, aveva una bella coda da cavalla... ops... cavallo!
Scherzi a parte ho davvero paura per loro, già ne ho per me... Il Parco Nord non mi pare un posto raccomandabile di notte in genere.

Alla prossima.

Day 5, 6, 8 e 7 ensamble #roadtoreggioemiliamarathon #rtrem

Purtroppo lavoro e salute non sono state dalla mia parte questa settimana, per non parlare del tempo.

Perchè questa strana sequenza di numeri?
Perchè martedì, giovedì ho lavorato e rimandato a venerdì, sabato niente e ho recuperato oggi (lunedì) e domenica quella merda di 14M.

Spero domani di riuscire ad affrontare il Day 9 che sono 14L... però da il diluvio tutto il giorno.
Son stanco e non ho voglia davvero e poi credo di dover provare a mezzogiorno perchè avrei a disposizione solo la notte per via del lavoro e dei turni di Daniela.

Il Day 5 doveva essere il recupero ma ero stanchissimo e non avevo voglia di fare 12 km medio/lenti, ne ho fatti 11 lenti/medio/lenti 👴👴.

Cmq le ripetute del Day 6 sono andate benissimo, sono felicissimo.
La caviglia si lamenta ma poi a riposo riesce a riprendersi, spero continui così.
Purtroppo è avvenuto di venerdì per colpa dello stramaledettissimo lavoro che mi ha tenuto impegnato fino alle 20.30 il giorno prima e la mattina di venerdì proprio mi mancavano le energie mentali.

Day 8 da dimenticare, ce l'avevo pure nelle gambe i 14km a 5:15 (quello che mi sono dato come ritmo medio), ma dopo il quinto km andavo a cagare ogni km e allora dopo il decimo ho dato forfait.

Stamattina invece bene il Day 7, senza infami, senza lode, ma almeno sono quasi a pari col programma.

Mi sento abbastanza stanco in effetti ma posso migliorare curando il sonno e l'alimentazione.

Questa volta, se la tabella non mente e se riesco a tenere botta voglio proprio vedere se arrivo a Reggio con il 5:35/5:40 nelle gambe sui 42km.
Sarebbe bellissimo, sarebbero 14 minuti in meno sull'intero percorso.
Vorrebbe dire intorno alle 4h, vorrebbe dire scalare i percentili di brutto e vorrebbe dire forse, forse vedere il 3 davanti al mio tempo!!!! 3 ORE!!!! Sarebbe incredibile!

Bellaaaaaaaaaa

S2G7 Medio e/o ritmo gara

Alla fine, ragionavo col Coach prima di mettere su le scarpe, il Medio lo devo correre al ritmo gara, se non più veloce. E, in effetti, riprendendo le spiegazioni a margine della tabella e facendone un sunto intelleggibile, alla velocità media cui correrei una gara di 10 km (oggi non penso potrei fare molto meglio di 4'15") devo aggiungere tra i 10 e i 25 secondi. Ne escono i 4'30" - 4'37" che sono il mio riferimento per il ritmo gara Maratona.

Quindi, sì, sono uscito. Ho deciso di andare all'Idroscalo in macchina e di correre lì i 14 del Medio. I 14 si sono ridotti a poco meno di 13, ma sono contento: nessuna difficoltà a tenere il ritmo e respirazione non troppo complicata.

Termino la seconda settimana con buone sensazioni. Di più non posso chiedere. 

S2G6 - Con Monica e Marco nel Lodigiano

 


Che la tabella fosse solo un riferimento l'ho dichiarato sin da subito. Poi, è vero, ormai sono più le eccezioni che i giorni in cui prendo alla lettera le indicazioni, ma non ha nessuna importanza. Sento di andare nella giusta direzione. Faccio quello che mi sento, più che altro. Il previsto medio di 14 Km potrò farlo domani oppure, se le gambe faranno male o se il tempo sarà davvero infame, posticiparlo a lunedì. O anche non farlo del tutto. Magari lo sostituisco al lento di martedì. Dopo nove anni e migliaia di km percorsi, vorrei potermi dire che sono in grado di capire cosa fare e cosa non. Penso di poterlo fare. Dire.


S2G5 12 Km lenti

Sempre un giorno di anticipo sulla tabella, questa settimana, ma massimo rispetto delle indicazioni: dovevano essere 12 km lenti e 12 km lenti sono stati. Il lento, per dirla col Cinghio, dovrebbe essere senza pensieri. Ma è così leggero che di pensieri te ne fa fare tanti: metti il pilota automatico e manco guardi il Garmin, corri. Non importa cosa ne esce. Pensi a qualsiasi cosa senza che questo possa influenzare il tuo risultato. La tua percezione del risultato. È il lento. Va tutto bene. Meglio: tutto va bene.