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La prima Maratona è come la prima scopata...

(segue da qui, e senza star troppo a ravanare sui motivi che mi hanno spinto ad avere aspettative così ignoranti per quanto improbabili, questa è la considerazione che più di ogni altra mi sento di condividere a freddo, dopo oltre un mese da quel giorno)

La prima Maratona è come la prima scopata: non importa se bella o brutta, l'unica cosa che conta è aver scopato. Il tempo per le belle scopate arriverà. E il tempo per delle Maratone come le sogni mentre ti ammazzi tra ripetute e lunghi lenti, pure.
Peccato io l'abbia realizzato tardi, tardi al punto da rovinarmela, la mia prima Maratona. E così è, maledetta l'approssimazione di Gabriella e con lei la formula di Riegel, non posso tornare indietro.
Tu, però, se non hai mai corso una Maratona e ti appresti a farlo, tu sei avvisato: tutte le facce che vuoi, ma non quella con cui io ho tagliato il traguardo. Nessun obiettivo, se non quello di godere per aver fatto, per la prima volta, qualcosa che, oggettivamente, va oltre i limiti fisici di fisici normali come i nostri di noi umili - quando non ci mettiamo in testa idee strane - amatori.

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