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L'ultima e poi smetto (con le Maratone)(3)

Quelle che ho elencato nel post precedente non vogliono essere scuse. Non lo saranno. Ci provo a prescindere, come piace a me.
La scommessa ignorante per questa Maratona delle Terre Verdiane è qualcosa nell'intorno delle 3 ore 20 minuti. Senz'altro sotto le 3h30', che è l'obiettivo che mi muove dal giorno in cui ho deciso di correre una Maratona. Obiettivo che nelle due precedenti occasioni ho mancato.
Per tagliare il traguardo in quel tempo mi aggregherò al gruppo delle 3h10' e penso di poter reggere i 4'30" al Km per una trentina di chilometri. Poi inizierà la tragedia. Ma se nei restanti 12 chilometri mi troverò a correre, mediamente, anche un minuto al Km più lento, be', calcolatrice alla mano, dovrei chiudere in 3 ore 22 minuti. Va bene anche qualcosa di più.
Idealmente, quando perderò contatto col gruppo, smetterò di guardare il cronometro. Mi farebbe solo del gran male.
I puristi diranno che una Maratona non si corre così e mi trovano d'accordo. I puristi devono però capire che un quarantacinquenne fumatore vinazzato con una caviglia in avanzato stato di artrosi e un legamento rotto non è il prototipo dell'atleta che dovrebbe correre una Maratona con tanto di split negativo. A me piace correre e cerco di impegnarmi il più possibile dal momento in cui metto la scarpette a quando le tolgo. Correrei tutti i giorni se il mio corpo me lo permettesse, ma non posso. E, giusto per dimostrare che l'aggettivo ignorante non è usato a caso, concludo dicendo che gli esercizi di squat e core stability non li faccio perché mi rompono il cazzo. Pure la piscina.
L'ignoranza è felicità.

(segue)

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