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La margherita, gli occhiali e i titoli di coda

Doveva essere il fine settimana delle rinunce, s'è trasformato nella prima accoppiata sabato-domenica dopo oltre due anni: per somma gioia della margherita, tra il Miglio di Voghera e la Run Donato ho scelto entrambi. Nonostante il piede, i bronchi in rivolta e, più di tutto, la paura che il mio Tendine d'Achille mi facesse pagare cara una licenza che diventa un precedente al quale non potrò che dare seguito.

Ne è venuto fuori un weekend che sì, con la ciliegina finale che non ho saputo mettere sul traguardo della Run Donato sarebbe stato un weekend memorabile, ma che in verità ricorderò perché ho rotto i vecchi occhiali che usavo per correre. I miei occhiali da corsa. Ci ho fatto un sacco di corse, coi miei occhiali da corsa. E tutti gli allenamenti tutti da che correvo con le scarpe del Decathlon. Che poi della corsa non avevano niente, sia chiaro, ma erano i miei occhiali da corsa. E forse non è un caso che in questo weekend mi siano state fatte millemila foto bellissime. Con su gli occhiali, ovvio. Forse i miei occhiali hanno voluto farsi ricordare così. In pista a Voghera a migliorare sia il Chilometro che il Miglio. E a San Donato ad abbassare di una dozzina di secondi il 5000.

A Voghera ho scelto la tattica suicida: al secondo appuntamento di dieci del Club del Miglio volevo provarci. Volevo capire quanto sarei durato partendo subito a razzo. Risultato: un primo giro in cui non mi capacitavo del fatto che nessuno mi superasse e nonostante corressi in seconda corsia per permettere ai concorrenti più veloci di non attardarsi dietro di me.

Passaggio a fine primo giro in terza posizione, proiezione tempo finale un irreale 5 minuti netti. 800 ancora tra i primi, poi tracollo totale negli ultimi due giri. Ma crono finale tre secondi sotto il mio limite, abbattuto il muro dei 6 minuti. La lezione è molto chiara, mai più così.
Sabato, all'Arena, l'obiettivo è ovviamente limare qualcosa, ma in maniera più lineare. Senza passare dai 3'20" del primo Km ai 3'58" dei secondi 600 metri.

A San Donato ho deciso solo all'ultimo di andare, troppo tardi per iscrivermi alla competitiva. A preoccupare, più che il piede, erano i bronchi. Ne è venuta fuori una gara corsa in totale solitudine, per certi versi fotocopia di quella del giorno precedente: straordinaria fino a oltre la metà, in deciso calando per gli ultimi chilometri. Il vento che si è alzato a metà gara è complice ma non scusa, dubito sarei riuscito a stare sotto i 4'/Km per tutti i 10 Km del percorso. Non stavo bene e non sto certo vivendo un buon momento dal punto di vista atletico. Speravo di tornare a casa con un gran sorriso, sarà per un'altra volta.

Il prossimo appuntamento sarà all'Arena di Milano, sabato 16 aprile. Un altro miglio a rotta di collo, in compagnia degli amici Mario e Jessica. Di Fulvio, instancabile organizzatore della manifestazione e di centinaia di appassionati Miglisti.
Probabilmente il mio ultimo Miglio da Podista Anonimo.
Probabilmente l'ultimo post a firma Lofa su questo blog.

QUI ci sono le bellissime foto di Massimo Sartirana delle batterie maschili. Mi trovi a cavallo tra pagina 2 e 3.

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