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[post in progress] Il plantare della Ba

La fascite plantare che m'ha tenuto fermo tra aprile e agosto è stata occasione per tante cose, l'ultima delle quali, in ordine di tempo, è una coppia di plantari. Non sto troppo a farla lunga, ma anche in questo caso c'è di mezzo la Ba. Che dopo essere giunta alla conclusione che con un piede prono e con l'altro supino, cosa che mi fa sentire una sorta di ermafrodito della corsa, un giorno la Ba m'ha detto di andare su da lei a Lugano a fare una visita di quelle che non mi ricordo come si chiamano e, dopo un paio d'ore di fai questo fai quell'altro - sali su quella macchina - cammina su quel tappeto, alla fine ha fatto un calco con l'impronta dei miei piedi, dal quale hanno preso forma i plantari che, d'ora in poi, dovrebbero permettermi di correre in maniera più bilanciata, proteggendomi da infortuni prevalentemente figli di movenze poco ortodosse.

Come già fu per la fascite plantare, Barbara m'ha chiesto di tenere un piccolo diario. Così sarà per le due prossime settimane.

Giorno 0 (26/12): infilo i plantari nelle scarpe e parto per il fontanella-fontanella, 10 Km quieti con sparata sul Chilometro di Guido e progressione finale. Già mentre corro, capisco che sotto l'arco plantare destro, quello col supporto antipronazione, una vescica sta maturando. Al rientro, mentre faccio stretching, sento il ginocchio destro piuttosto dolorante, sensazione che avverto anche sotto la doccia. Cambiano tutti gli equilibri coi plantari, da oggi in poi ogni uscita sarà l'occasione buona per scoprire un nuovo dolore.

Giorno 1 (27/12): le vesciche, che sono una per piede, sono proprio poca roba. Non le buco neanche. Ho qualche dolore alla caviglia destra, la solita, ma direi che non ha nulla a che vedere coi plantari. Riposo.

Giorno 2 (28/12): tra un papà ricordati che alle 11:30 devi portarmi all'aeroporto, la neve di ieri che ha trasformato le strade e i marciapiedi in un patinoire e infine un pomeriggio alla ricerca di un telefono che non c'è, tra tutto questo non c'è spazio per la Stramoncucco o per un giro sul tardi. Riposo abbastanza sereno, tanto recupero domani.

Giorno 3 (29/12): 20 Km tra Idroscalo e Forlanini. La vescica sul destro, dal bronzino da un centesimo che era, s'è trasformata in una moneta da due Euro, mentre il dolore alla caviglia, ancora a caldo, è già sul fotonico andante. Il ginocchio, almeno lui, sembra stare bene.

Giorno 4 (30/12): dolori articolari pochi tendenti al nulla, ma vescica sul destro molto fastidiosa.
Riposo.

Giorno 5 (31/12): una corsetta l'avrei pure fatta, ma ancora la vescica. Riposo.

Giorno 6 (01/01): il proposito era quello di iniziare l'anno col Kilometro Obliquo, ma puntare la sveglia già il primo dell'anno non è proprio cosa. E per il pomeriggio ho preferito una passeggiata col Mauri e i cani. Riposo.

Giorno 7 (02/01): fontanella-fontanella non probante con Chilometro di Guido discreto (4:05) e sparata finale per non perdere il verde del semaforo: buone sensazioni articolari sia durante che dopo la corsa, vescica di dimensioni più contenute rispetto all'uscita da 20 Km del giorno 3.

Giorno 8 (03/01): riposo senza dolori e vescica ormai assorbita.

Giorno 9 (04/01): Stradesio.

Nella mia giovane esperienza di podista, la Stradesio è tra le poche corse che, negli anni, ho bissato: le dita di una sola mano bastano e avanzano per contarle (per comodità uso le etichette dei post e sì, bastano le dita di una sola mano per non essere smentito). Nel 2012 andò così e, se fino a ieri mi avessi chiesto ma secondo te di che colore è la Stradesio, fino a ieri avrei risposto grigio: grigio come il cielo della bassa Brianza in inverno, grigio come la campagna ghiacciata, grigio come la zona industriale e i suoi eco-mostri, grigio come l'asfalto delle provinciali che uniscono i mille comuni assiepati a Nord di Milano. Ma avevo voglia di tapasciare e avevo voglia di farlo con gli amici e le centinaia di persone che sapevo avrei trovato lungo il percorso. Grigio o non grigio. Anche se fa freddo e mi devo trovare alle 6:45 con Massi per evitare code chilometriche al banco iscrizioni.

E' stato decisamente non grigio, alla fine, e non solo per merito della compagnia di Aldo, Claudia, Daniele, Filippo e Massimo. Anzi, se oggi mi chiedessi ma secondo te di che colore è la Stradesio, oggi sono indeciso tra il giallo e il rosso. Il giallo della polenta bramata o il rosso intenso del vin brulé del sensazionale ristoro finale. Roba che se fossi un amante delle classifiche, cosa che non sono, la Stradesio, da ultima senza speranza sarebbe schizzata in Europa League senza preliminare. Roba che se fossi democristiano, cosa che grazie al cielo non sono, avrei detto arancione. E non dire che non l'hai capita.

La corsa: Massi e Filippo fanno la 7 Km, io Aldo Daniele e Claudia partiamo con l'idea della 16. Chiacchierandocela senza grandi pause, dopo qualche chilometro ci accorgiamo, io e Daniele, che Aldo e Claudia se la stanno chiacchierando ancora più di noi. Li aspettiamo al ristoro del Km 10 e lì decidiamo che i 16 sarebbero diventati 22. Daniele scappa subito e lo ritroviamo all'ultimo ristoro. Arriviamo insieme.
Per Barbara: molto bene la vescica, segno che l'unguento funziona. Dolore al ginocchio sinistro che non m'aspettavo, e che persiste dopo ore. Caviglia destra infiammata come al solito. Vediamo domani come va, anche se l'impressione è che domani sarà tutto passato.

Giorno 10 (05/01): riposo con mezza giornata di lieve dolore sia al ginocchio sinistro che alla caviglia destra: dimmi dove firmare per limitare il disagio a solo questo.

Giorno 11 (06/01): ultimo giorno di questo breve diario e la necessità di aggiungere il tag abbandono al post: il ginocchio sinistro, dopo meno di 8 Km di fontanella-fontanella, mi ha chiaramente intimato di fermarmi. Il dolore (legamento collaterale mediale?), che si era già presentato nel riscaldamento, è andato via via crescendo al punto da non essere più in grado di correre: mi sono trascinato lentamente fino a casa, di corsa, se così si può dire, e solo perché ero troppo sudato per poter finire gli ultimi 2 Km al passo senza prendere una polmonite. Avrei camminato molto volentieri.

Il post si chiude qui, in maniera alquanto infausta. L'uscita di venerdì salterà, domenica c'è la Mezza di Monticello Brianza e vorrei portarla a termine in tutta serenità. Correndo, senza dover mai fingere di farlo.

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