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Deejay Ten 2014 - L'impresa

Non c’è niente da fare, più corri e più correresti, ma soprattutto.. più tapasciate fai e più ne faresti.
Questa poi… questa è una signora  tapasciata, anzi una tapasciata fighetta…  La Deejay Ten!!! Roba che poi te la ritrovi su internet, sui siti dei quotidiani nazionali, roba che poi ti chiamano i tuoi da Solferino e ti chiedono: “Ma c’eri anche tu? Abbiamo visto il servizio in TV!” e tu te la tiri manco avessi fatto la maratona di New York… vincendola… A questa tapasciata qua ti danno la maglia della Nike, a questa tapasciata qua c’è anche il microchip… Che tu lo guardi e ti chiedi come funziona, che pulsante devi schiacciare per farlo partire, ti assale anche il dubbio che tu debba infilarlo sotto pelle…  che la tecnologia non è il mio forte…
E come la si affronta la tapasciata fighetta? Ovvio: la si affronta da zarri!!! I podisti anonimi, all’unanimità (anonimi e unanimi) decidono di NON cedere alle regole del marketing e di NON indossare la maglia rossa d’ordinanza… Saremo zarri, anonimi e zarri contro tutti i fighetti!!! E chi è più zarro di me che opto per un outfit che se mi vedesse Enzo Miccio si rivolterebbe nella tomba da vivo? Pantalone nero sbiadito (per i mille lavaggi), calzina verde e smanicato nero, un pugno in un occhio, anzi due… E che lo spirito di Mark Lenders, il re degli smanicati, sia con me!!!

Andrea mi ha invitato a dichiarare il colpo e io volo basso, come sempre. Butto lì un “53 minuti” che potrebbe essere alla mia portata, ma non mi alleno da 10 giorni, alla mattina rendo meno, la corsa è alle 10.30, devo uscire da casa alle 8.30 per prendere autobus e metropolitana… non so come gestire la colazione: quando mangio? Cosa mangio? Niente, troppe incognite… i 53’ sono il giusto compromesso.
E allora via, verso i 53 minuti di gloria! Partiamo da casa e in un tempo che durante la settimana ti sogneresti , arriviamo in piazza Castello fantasticando di un nostro ipotetico “run the tube”,  perché il podista anonimo è progettuale… va ad una corsa immaginando già quello che farà alla prossima.
 Piazza Castello è bellissima, tutta rossa, piena di gente allegra, piena di fighetti, è vero… ma fighetti simpatici in fondo e per un attimo quasi mi pento di non aver messo la maglia rossa… ma quell’attimo passa e lo zarro riprende il sopravvento. Deposito borsa, breve giro per il villaggio e primo avvistamento Vip (che chi mi conosce lo sa che io cedo al richiamo della mondanità): Massimo Ambrosini, indimenticato guerriero di mille battaglie rossonere, anche lui di rosso vestito!

Tra un biscotto mangiato prima delle 10 e una sorsata d’acqua per non arrivare disidratato, arriva il momento della partenza senza che me ne sia quasi accorto, ma soprattutto senza un minimo accenno ad una parvenza di riscaldamento o ad uno straccio di stretching. Bene, cominciamo proprio bene!
Vabbè, riusciamo ad avvicinarci alla partenza senza essere troppo distanti, buono!
Il trio medusa scandisce il conto alla rovescia, siamo pronti!!!
Attivo runkeeper… attivo runkeeper… attivo runkeeper… non attivo un bel c… che sto c… di cellulare di m… non me lo carica… “chiusura forzata” mi dice… “Cosa??? Chiusura forzata??? E io come c… faccio a sapere il tempo, la media, i chilometri, il ritmo??? Siamo matti?” e intanto ci avviciniamo sempre più spediti alla partenza… Eccolo!!! Runkeeper si attiva… anzi no… “Segnale GPS assente” e passiamo il via… tutti allegri e sorridenti… tutti tranne me che armeggio con sto coso… che l’ho già detto che io e la tecnologia… e… niente… si corricchia, si va verso Cadorna, poi la Triennale… credo… perché io mica guardo la strada… no no io guardo il mio smartphone (che poi…smart… ma de che???) e runkeeper che non parte, la rotella che gira… quasi quanto le mie… non ci credo! La Gabriella, la mia compagna di tante avventure mi abbandona proprio oggi. Ma io lo so di chi è la colpa! Di tutti i fighetti con i loro dispositivi ipertecnologici di ultimissima generazione che hanno mandato in confusione il mio… io lo so, ma io vi supererò tutti, maledetti fighetti!!!
Ma intanto… niente, la ruota gira, gira, gira e io trotterello desolato… e nel frattempo abbiamo fatto un chilometro, gli altri correndo, io bestemmiando. Niente da fare, decido che non userò runkeeper per la prima volta nella mia vita da runner. Imposto almeno il cronometro, così, tanto per avere un riferimento. E corro. Ma dentro di me non sto bene, non va bene così: corro, ma come corro? A che media? A che velocità? Quanti metri avrò percorso??? Non ce la faccio, così non ce la faccio. E allora riprendo lo smartphone, riattacco runkeeper mentre passo il secondo chilometro e… improvvisamente… miracolosamente… incredibilmente… quello parte!!! “Segnale GPS buono” mi dice lui. Adesso… “Vabbè, meglio che niente” mi dico io e tutto contento sono pronto ad affrontare gli 8 km mancanti decisamente più sollevato. E corro, finalmente comincio a correre… ed è una bella sensazione… c’è la gente, tanta gente, c’è la musica, tanta musica con quelle casse enormi che sparano, c’è persino gente ai bordi della strada… mi sento un atleta!!!
E… al terzo chilometro (che è il primo del mio runkeeper) ho un 5’ e 09” che mi galvanizza!
Vado, seguo chi ha un ritmo simile al mio e percorro strade che a me, mantovano trapiantato a Milano sud-est, sono decisamente sconosciute. Ogni tanto qualche sprazzo di zone vagamente familiari in mezzo al deserto della metropoli straniera. E via, 4 chilometri a 5’ 08” incredibile!!! 5, 6 (3 e 4 per la Gabry…) e la media è sempre quella, ben al di sotto del mio obiettivo! Ce la posso fare, ce la faccio!
Al settimo drammatica crisi di fame, che lo sapevo che l’alimentazione mi avrebbe tradito, ma vado avanti, mancano solo 3 chilometri e lo so, ormai è il mio marchio di fabbrica: gli ultimi due li faccio a palla, vada come vada! Poco prima dell’ottavo, supero il Cinghio che pensavo avrei visto solo all’arrivo e in un attimo siamo in corso Sempione, questo lo conosco anch’io, supero una ragazzina piccolina ipertatuata, la riconosco, è Gaia di X-Factor!!!! La supero e la saluto con il pollice in alto… chissà cos’avrà pensato… Vabbè… tiro dritto, ottavo chilometro, runkeeper mi ama e continua a darmi un 5’ e pochissimi secondi di media, è bellissimo, viva la deejay ten, viva Linus, viva Nicola Savino!!!
Accelero!! Ce la posso fare, supero di slancio anche Aldo rock, no dico… Aldo rock!!! E via, ottavo in scioltezza e il nono ancora più veloce, passiamo dietro al Decathlon e… sarà il nome greco, sarà che è il negozio degli sportivi, sarà che mancano pochi metri… sento lo spirito di Filippide pervadermi tutto e accelero ancora fino a tagliare il traguardo come un centometrista!!! Che impresa!!!
Runkeeper mi dà 40 minuti sugli 8 km, vuol dire un 5 al chilometro che nemmeno nei miei sogni più arditi!


Ora resta da capire cosa dirà il microchip, ma sicuramente sarà un microchip emozionante come avrebbero detto i Subsonica! O no?
E’ finita! La deejay ten è finita e ne farei un’altra domani!!!
Bello, bellissimo, intenso, veloce, esaltante!
Viva Linus, viva Albertino, viva Platinette e anche il trio Medusa! E viva anche i fighetti!!!!
Ecco, inizia il delirio post fatica…

P.S. il microchip alla fine mi dà un 52.19 che mi fa stare ben sotto la mia previsione, ma che, alla luce degli ultimi 8 chilometri mi lascia un attimo con l’amaro in bocca. Ma è solo un attimo! Ci vediamo l’anno prossimo!

Il microchip!

1 commento:

  1. E' stato tutto molto bello: la compagnia ZARRA innanzitutto, la nostra NON divisa, il cercarci perderci e ritrovarsi in una tonnara di ventimila anime, il vedervi tutti estremamente motivati - cazzuti direbbe il Mauri - ma capaci di prendersi poco sul serio prima durante e dopo la gara.
    E poteva non andare bene con questi presupposti?

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