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S4G3 Prevedibili imprevisti

Il post precedente termina con un ottimismo che non è nelle mie corde. E che, nei fatti, mi si è riversato contro. Me la sono tirata, mi sa. Le ho dette, le ultime parole famose (applausi sarcastici in sottofondo, interrotti da una risata collettiva che segue un solitario grido coglioneeee) . 

Il giorno dopo aver scritto quel post, ho iniziato a sentire ben più che fastidio nella zona del popliteo sinistro e, al tatto, era evidente che c'era qualcosa che non andasse. Mi sono voluto regalare una speranza e ho scelto di non compromettere, nemmeno a un quarto del cammino, il percorso che dovrebbe portarmi a Reggio Emilia preparato e sano. Le due cose non possono prescindere l'una dall'altra, dal mio punto di vista. Ho scritto ad Alice e deciso di fermarmi fino a dopo un consulto.

Il riposo durante il fine settimana ha senz'altro aiutato: Alice non mi ha trovato granché diverso da un paio di settimane prima. Ma mi ha invitato a ripensare agli allenamenti ad alta intensità. Le ripetute. Tre anni fa, quando partecipai alla mia ultima Maratona (sempre Reggio Emilia), subito all'inizio della preparazione avvertii dei problemi dopo gli allenamenti in cui spingevo. Ho deciso di togliere le ripetute dal programma settimanale e, a Reggio, ci sono arrivato sano. Che è la cosa che vorrei più di ogni altra anche stavolta.

La tabella, alla fine, sarà giusto un riferimento per i lunghi. Quello dello scorso weekend lo recupero venerdì pomeriggio. Oggi, dopo 6 giorni di stop, ho ovviamente passato più tempo ad ascoltare la gamba sinistra che concentrato su quello che stavo facendo. Avevo scelto di arrivare gradualmente al ritmo gara e così è stato, anche se non con grande continuità.

Non volevo andasse così. Non volevo dover togliere quella parte di allenamento che, oltre a darmi soddisfazione, mi aiutava ad avere fiducia. Ma così è. Mancano 2 mesi alla gara, ne è già passato uno. Madò, un mese se n'è già andato. Mi sembra di aver iniziato ieri.

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